Di siti ne ho scritti tanti e continuo a scriverne praticamente ogni giorno, ma ce ne sono 2+1 che mi sono particolarmente cari.
Ho scritto i siti delle aziende che hanno inventato le due cose più buone del Piemonte, forse del mondo: Caffarel con il Gianduiotto e Marchesi di Barolo con il Barolo.
Per me, Caffarel è il miglior cioccolato da sempre. Ora anche uno di quelli scritti meglio.
http://www.caffarel.com/it/gianduiotto
Nelle Cantine dei Marchesi di Barolo è stato inventato il Barolo. Il Barolo, non il Tavernello o il San Crispino!
https://marchesibarolo.com/capitolo-1/
Ma come si scrive il sito per Marchesi di Barolo? Bisogna sapere ogni cosa di una storia che risale a inizio ‘800. Così vado a Barolo, passo una giornata con la famiglia, ognuno mi racconta una parte della storia e delle sue sensazioni. La parte del leone la fa il dottor Ernesto, che ha raccolto infinite testimonianze sulla Marchesa Giulia e sul suo Barolo.
Ci sediamo a un tavolo nel cortile, lui sfodera libri e libroni, lettere ingiallite dal tempo e io prendo appunti e provo quell’emozione che senti quando capisci di essere nel posto giusto, con le persone giuste, a fare la cosa giusta. L’emozione continua quando entriamo nelle cantine storiche della Marchesa, con le gigantesche botti di rovere di Slavonia in cui a inizio ‘800 si compì il miracolo della creazione del primo Barolo.
Sono momenti in cui mi rendo conto della mia fortuna, fare un lavoro che mi porta a scrivere i prodotti e le aziende che fanno parte della mia vita. Quand’ero piccolo e scendevo in cantina a prendere i barattoli della giardiniera e delle pesche sciroppate che facevano d’estate nella casa di campagna, vedevo nello scaffale in alto le bottiglie di Barolo dei Marchesi di Barolo con le date significative: 1929, 1935, 1962, 1967, gli anni di nascita di mio papà, mia mamma, mio fratello e del sottoscritto.
Mio papà mi diceva “quelle bottiglie lassù non si devono toccare” e per me erano un frutto proibito, un tesoro irraggiungibile. E a distanza di anni eccomi a scrivere la storia di questa azienda e di quel vino custodito nelle bottiglie più preziose della mia famiglia. Sono quelle situazioni in cui scrivi mettendoci non solo la competenza, ma quel fattore che fa la differenza fra un lavoro ben fatto e uno fatto con il cuore. Il cuore, appunto.
Restiamo sempre in tema di grandi vini.
Un giorno capito sul sito di Cavallotto, uno dei più bei nomi del Barolo e di Langa.
Quello che leggo mi intristisce. Chiamo subito il mio amico Alfio Cavallotto e gli dico: “mi piange il cuore vedere il tuo sito scritto così male. Te lo riscrivo io come si merita.” E così ho imparato l’importanza di raccontare ogni cru, ogni filare, a partire dalle radici e ancora più giù, il terreno Tortoriano, il Langhiano, le marne calcareo-argillose e le venature di sabbia. E ho capito che le cantine sono l’anello di congiunzione fra la terra in cui sono scavate e le persone che ci lavorano per far nascere il vino.
Attività
- Definizione contenuti
- Creazione testi